domenica 3 agosto 2008

The book runner. THE GOLDEN AGE OF ADVERTISING-THE 70s


€ 9.99.

Chi bazzica le librerie dovrebbe averla notata, comunque: la Taschen (http://www.taschen.com) è una casa editrice di libri illustrati, il cui focus spazia dall'arte alla cultura pop, ecc. Siccome nella società delle immagini è cosa buona e giusta cercare di conoscerle (anche per difendersene, all'occorrenza), tantopiù quelle pubblicitarie costruite per convincere, ne consegue che la sua attività merita attenzione.
Il volume in esame fa parte di una serie sulla pubblicità cartacea americana -e riguardo gli anni 70 ce n'è una versione più ampia-. Dopo una introduzione in diverse lingue (non nella nostra) che cerca di spiegare stili e tendenze del periodo, pregi, difetti e motivi di una creatività sostanzialmente minore rispetto al decennio precedente, le centinaia di pubblicità selezionate sono divise in sezioni, a seconda dei prodotti/servizi. Ci sono anche annunci di cinema (manifesti, premiere) e musicali. Qua e là le immagini vengono “sparate” a riempire un'intera pagina, escludendo marchi, slogan e bodycopies, anche mostrando la grana. I bodycopies sono i testi in cui si espongono qualità, valori ecc. del prodotto: qui le aziende se la cantano e se la suonano, con più o meno ironia. Non mancano qualche guest star (Farrah Fawcett, Vincent Price, John Wayne...Muhammad Ali!) e qualche nudo strategico, mentre, come viene detto, gli afroamericani si prendono il loro spazio. Alcuni annunci rompono la “routine” facendo strabuzzare gli occhi: ad esempio la bambola Gay Bob o uno zio Sam che pubblicizza bonghe (patriottiche).
Il limite può essere che solo parte delle pubblicità proposte sono “belle”, nel senso di originali, creative, pregevoli come disegno o composizione. Ed alcune sezioni, ad esempio quelle sull'arredamento e sulle automobili, possono risultare per questo meno interessanti. Ma probabilmente non si poteva cavar sangue dalle rape e non era nelle intenzioni. Per questo motivo, il volume va oltre una carrellata sullo stile pubblicitario di un'epoca ed una nazione e diventa un'immersione nello stile, nel modo di vivere (vero o presunto) di queste: chi si occupa di design, di grafica, di moda anche, dovrebbe divertirsi sfogliandolo, maggiormente rispetto a chi si aspetta un libro di “arte” in senso più stretto ed attenda di restare ammirato, oppure ispirato creativamente, ad ogni pagina. Letto, anzi guardato con lo spirito giusto, il volume è pregevole, ha un costo abbordabile ed invoglia a procurarsi gli altri.

Alessio Vacchi

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