domenica 25 aprile 2010

Io c'ero. Festival ed eventi vari. DA SODOMA A HOLLYWOOD 25. AND THEN CAME LOLA


Usa 2009. Di Ellen Seidler e Megan Siler. Con Ashleigh Sumner. Su dvd Wolfe Video (regione 1).

Lola deve portare un portfolio di suoi utili scatti alla compagna Casey, che si trova ad un incontro di lavoro che potrebbe essere importante. Deve farlo in tempo, quindi deve correre per San Francisco, passando a ritirare le foto dalla sua ex. Altra insidia, cruciale: Danielle, ex fiamma di Casey (Cathy DeBuono, bellezza mascolina vista pochi giorni prima al festival in quella sorta di anemico telefilm che è "Tremble & Spark"), è la possibile datrice di lavoro con cui sta colloquiando in un bar, quindi... allarme baccaglio.
Prodotto, non a caso, dalla Fast Girl Films, And then came Lola è un film che fin dal titolo si richiama al successo di Tom Tykwer del 1998 con Franka Potente, Lola corre, in cui c'era di mezzo un fidanzato (maschio) da cui correre con un malloppo di soldi. Rispetto al film di riferimento, And then came Lola è definito "parodia" sul programma del festival, il che è vero ma lo si potrebbe anche definire un suo parziale remake, una rielaborazione in chiave di lesbocommedia di quel film. Anche qua, la stessa situazione narrativa è riproposta, rilanciata tre volte, in modi differenti, giocando sulle possibili variazioni del caso e del comportamento delle persone. Anche qua ci sono momenti in cui la fiction lascia il posto all'animazione, rendendo così la narrazione a tratti surreale: viene pure così rifatta la sequenza in cui la protagonista scende di corsa le rampe di scale di casa, con un tizio-ostacolo che la fa cadere.
C'è una certa brillantezza nella scrittura, soprattutto nei dialoghi, il che fa assicurare un po' di divertimento (ad esempio quando Danielle, di origini italiane, viene definita "stallone italiano"). Ma la simpatia non basta per non far boccheggiare il film dopo un po' e la durata percepita è decisamente maggiore dei 70 minuti di durata reale. Non giocano a favore certe scelte da telefilm: estetiche, perchè in molti momenti amorosi ci sono tremendi tagli di luce, molto estetizzanti, sui corpi - per inciso, non c'è praticamente alcun nudo - , e musicali, dato che il film è accompagnato da tanta (un po' troppa) musica pop à la Avril Lavigne. Nè, tutto sommato, il lato serio e con pretese che prende corpo verso la fine. In mezzo alle tre tranches narrative ci sono momenti di pausa, in cui i personaggi dicono allo spettatore - ad una psicologa, nell'universo diegetico - il loro pensiero sul significato della coppia, sull'importanza del sesso, su cosa ci si aspetta dall'altro e sulla fiducia, che è il tema chiave: Lola deve dimostrare alla compagna di poter aver fiducia in lei, e dai e dai alla fine ci riesce. Ma, come accennato, il film ci arriva con stanchezza, un po' come la protagonista.
A.V.

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