domenica 25 aprile 2010

Io c'ero. Festival ed eventi vari. DA SODOMA A HOLLYWOOD 25. THE IRON LADIES


Thailandia 2000. Di Youngyooth Thongkonthun. Con Chaicarn Nimpulsawasdi. Su dvd 01.

(Ri)Proposto nella sezione "I 25 film che ci hanno cambiato la vita", si tratta di una pellicola di enorme successo in patria, uscita da noi in sordina solo nel 2005. E' una commedia sportiva che sarebbe abbastanza classica: abbiamo una squadra di pallavolo maschile scalcagnata, che unisce elementi bizzarri ma di talento, che scala le tappe, arrivando in alto, per poi vivere un momento di crisi a cui segue la definitiva consacrazione in campo, contro una squadra avversaria capitanata da un bullo. Ma la peculiarità della squadra degli/delle Iron Ladies è che trattasi di un ensamble di gay, trans, travestiti (guidati da una coach lesbica), con solo un elemento "davvero" maschile.
In mezzo all'entertainment abbastanza svaccato - non è un film fine, anzi è sboccatello - , il film propone il valore della tollerenza della diversità, non compresa ed accettata da alcuni - il capitano bulletto, il padre di un giocatore; mentre la squadra dell'esercito in cui viene reclutato un altro è tutta supergay e i genitori di un altro ancora sono fan entusiasti della squadra - , ma che alla fine si sa imporre e vincere. Anche con esplicitezza (o didascalicità a essere cattivi), come il personaggio del mister maschilista a cui la coach fa un discorso schietto di rimprovero. Il ritmo è spigliato, anche se di sport se ne vede poco, spezzato in gesti di campo, schiacciate poderose, senza che si segua mai del tutto un incontro - un po' più quello finale - . Si ridacchia, ma la consapevole leggerezza non implica automaticamente un giudizio positivo. Perchè il fatto che sia una commedia non assolve automaticamente il fare, di alcuni personaggi, delle checche estremamente macchiettistiche, iper-ammiccanti, personaggi che si rendono ridicoli col loro atteggiarsi, di modo che si ride di loro con gag quali il "drammatico" spezzarsi di un'unghia. Sembrano un po' degli scemetti frivoli, tanto che quando l'etero della squadra sbrocca per la loro poca professionalità, si ha voglia di supportarlo. Anche il fatto che, durante il match finale, la squadra ritrovi la carica soltanto truccandosi, come se essere sè stessi significasse quello, lascia perplessi. A parte le sciocchezze e le colorerie (simpatici i titoli di testa), si fa notare qualche momento surreale -la palla che continua a girare su sè stessa- , à la "Shaolin Soccer". Alla base c'è la storia di una squadra vera: le Iron Ladies hanno vinto il campionato nazionale nel 1996 e se ne vedono delle immagini sui titoli di coda. C'è un sequel del 2003, ma è stato meno filato. Si preferisce non sapere come sia il doppiaggio italiano.
A.V.

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