domenica 17 ottobre 2010

The book runner. LA PICCOLA CINETECA DEGLI ORRORI


€ 24,50.

Come chi legge questo blog dovrebbe sapere, la storia del cinema è fatta anche da e costellata di operine minori, oscure, non belle magari, ma non per questo non degne di considerazione. Il cinema dei generi e sottogeneri, quello exploitativo, quello che fa dell'eccesso la propria forza, almeno nelle intenzioni. Lo sanno sicuramente anche i lettori di Nocturno, rivista che, da fanzine, si è fatta strada fino alle edicole diventando punto di riferimento per chi segue il cinema di genere e tra le responsabili della sua rivalutazione. Manlio Gomarasca e Davide Pulici, le capocce principali che stanno dietro il mensile, pubblicano per la Bur questo tomo che scheda centinaia di film appartenenti all'universo cinematografico che si diceva e che gli autori definiscono "cinema bis". Non è un dizionario, perchè sarebbe operazione impossibile, piuttosto un'antologia. Ci si tornerà a breve, ora un po' di pars costruens.
In un libro di cinema deve avere la sua parte anche quel che si vede, oltre che quel che si legge, sostengono gli autori. E l'apparato iconografico è uno degli aspetti migliori dell'operazione. Oltre alle foto (spesso con nudità femminili), ci si riferisce alle riproduzioni di manifesti da varie parti del mondo (che Nocturno da qualche mese propone in schede staccabili), le quali proseguono fin durante l'indice. A sorpresa giungono graditissime, ad un certo punto del libro, quattro pagine riempite di piccoli flani, deliziosi reperti cartacei del tempo che fu, con le loro ingenuità, frasi roboanti e talora persino errate.
Non si chiede la completezza ad un libro che non vuole averla ed è noioso stare a cavillare su cosa c'è e non c'è. Ma in questo ensemble di titoli eterogenei, accomunati dalla loro appartenenza al "bis", la scelta dei titoli qua e là lascia perplessi. Sfugge, ad esempio, il motivo dell'inserimento di alcuni film americani (Basic Instinct 2, qualche horror recente), di fronte ai quali si pensa che forse ci sarebbe stato altro di più idoneo. Sembra che gli autori abbiano cercato di ficcarci dentro il più possibile, in modo non sempre centratissimo; va detto comunque che il "caos" è consapevole e dichiarato. I lettori abituali di Nocturno trovano nel libro tante cose che già sanno, ad esempio nei piccoli box riguardo curiosità o spiegazioni di termini e nelle pagine dedicate a decamerotico, slasher, "torture porn", o che hanno già letto nei dossier della rivista, come quello sulla Troma o la fantascienza erotica, per citarne due. Per loro, per chi già suole leggere di cinema "bis" e ne ha almeno un'infarinatura, non è un libro irrinunciabile, soprattutto per il suo riutilizzo di materiali: il fatto che provengano da altrove si intuisce durante la lettura, il confluire nel libro di pezzi eterogenei. In un certo senso è un'antologia sì, ma di anni di Nocturno, un condensato della rivista. Il target più adatto per questo libro sembra essere quello di un curioso di cinema giovane e non schizzinoso riguardo il suo campo di visioni e di scoperte, disposto a lasciarsi trascinare nel fascino perverso della serie B. La piccola cineteca degli orrori è, in definitiva, un tentativo piacevole da sfogliare, stampato su carta di qualità (e non economico), di divulgazione, di introduzione, di sirena allettante verso un "altro" cinema.
Alessio Vacchi

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