Canada 1981. Su dvd Starz/Anchor Bay (regione 1).
Unica opera come regista
dello scomparso Lew Lehman (che nella sua povera filmografia vanta la
sceneggiatura di un documentario e del thriller di John Hutson
Fobia, oltre che qualche piccolo ruolo come attore),
The Pit è un oscuro horror ed è anche
un film decisamente bizzarro, difficile da liquidare come l'ennesima
pellicola malriuscita sebbene sia lungi dall'essere un compìto
B-Movie. La trama riguarda un ragazzino psico-sessualmente disturbato
di nome Jamie (il cui unico amico è un orsetto di Peluche chiamato
Teddy che forse è posseduto o forse no) il quale ad un certo punto
inizia a dare in pasto le persone che lo maltrattano a delle strane
creature che vivono in una voragine nei boschi dietro casa sua. Il
problema fondamentale del film è che sembra perennemente indeciso su
che strada prendere e con quale tono intraprenderla, perciò si
finisce con l'assistere a scene anche abbastanza morbose (come Jamie
che indugia sulle grazie delle baby-sitter) alternate a dubbi
siparietti comici (come la scena in cui il protagonista porta una
mucca a "conoscere" i suoi amici che vivono nel bosco) e
momenti semplicemente incongruenti (l'orsacchiotto Teddy che si anima
a random). Mentre nei primi due atti la storia è grossomodo
incentrata sul giovane psicopatico di cui sopra, nel terzo il film
decide di trasformarsi in una sorta di Critters dei
poveri con i mostriciattoli che escono dal buco in cui vivono ed
iniziano a sgranocchiare chi capita loro a tiro. Terzo atto che
risulta assai ridicolo soprattutto perché gli effetti si riducono a
qualche marionetta con lampadine al posto degli occhi e nani
inguainati in pellicce e maschere gommose (il risultato è di poco
superiore a quanto ottenuto da Claudio Fragasso e soci nell'infausto
Trolls 2).
Apparentemente, la colpa è unicamente del
regista, o così sostiene lo sceneggiatore Ian A. Stuart, il cui
copione originale doveva essere un horror psicologico su un bambino
autistico ed allucinato e dove le creature, come si scopriva nel
finale, erano solo parti della sua mente. Quando Lehman (che
all'epoca era a capo della Directors Guild of Canada) fu nominato
regista, impose arrogantemente le proprie idee ed il risultato è
film di cui abbiamo appena finito di sparlare. Dello script originale
(intitolato Teddy) venne pubblicata, all'epoca
dell'uscita del film, una novelization ad opera di un certo John Gault ed ora divenuta un raro oggetto da
collezione: i pochi che hanno letto il libro, sostengono che sia
decisamente più inquietante e riuscito del film. Se siete dei veri
mastini contropallati, accattatevillo.
E.R.
Il trailer: http://www.youtube.com/watch?v=FQtwEU3gNNY
Il trailer: http://www.youtube.com/watch?v=FQtwEU3gNNY
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