domenica 20 gennaio 2013

The freak show. THE PIT


Canada 1981. Su dvd Starz/Anchor Bay (regione 1).

Unica opera come regista dello scomparso Lew Lehman (che nella sua povera filmografia vanta la sceneggiatura di un documentario e del thriller di John Hutson Fobia, oltre che qualche piccolo ruolo come attore), The Pit è un oscuro horror ed è anche un film decisamente bizzarro, difficile da liquidare come l'ennesima pellicola malriuscita sebbene sia lungi dall'essere un compìto B-Movie. La trama riguarda un ragazzino psico-sessualmente disturbato di nome Jamie (il cui unico amico è un orsetto di Peluche chiamato Teddy che forse è posseduto o forse no) il quale ad un certo punto inizia a dare in pasto le persone che lo maltrattano a delle strane creature che vivono in una voragine nei boschi dietro casa sua. Il problema fondamentale del film è che sembra perennemente indeciso su che strada prendere e con quale tono intraprenderla, perciò si finisce con l'assistere a scene anche abbastanza morbose (come Jamie che indugia sulle grazie delle baby-sitter) alternate a dubbi siparietti comici (come la scena in cui il protagonista porta una mucca a "conoscere" i suoi amici che vivono nel bosco) e momenti semplicemente incongruenti (l'orsacchiotto Teddy che si anima a random). Mentre nei primi due atti la storia è grossomodo incentrata sul giovane psicopatico di cui sopra, nel terzo il film decide di trasformarsi in una sorta di Critters dei poveri con i mostriciattoli che escono dal buco in cui vivono ed iniziano a sgranocchiare chi capita loro a tiro. Terzo atto che risulta assai ridicolo soprattutto perché gli effetti si riducono a qualche marionetta con lampadine al posto degli occhi e nani inguainati in pellicce e maschere gommose (il risultato è di poco superiore a quanto ottenuto da Claudio Fragasso e soci nell'infausto Trolls 2).
Apparentemente, la colpa è unicamente del regista, o così sostiene lo sceneggiatore Ian A. Stuart, il cui copione originale doveva essere un horror psicologico su un bambino autistico ed allucinato e dove le creature, come si scopriva nel finale, erano solo parti della sua mente. Quando Lehman (che all'epoca era a capo della Directors Guild of Canada) fu nominato regista, impose arrogantemente le proprie idee ed il risultato è film di cui abbiamo appena finito di sparlare. Dello script originale (intitolato Teddy) venne pubblicata, all'epoca dell'uscita del film, una novelization ad opera di un certo John Gault ed ora divenuta un raro oggetto da collezione: i pochi che hanno letto il libro, sostengono che sia decisamente più inquietante e riuscito del film. Se siete dei veri mastini contropallati, accattatevillo.
E.R.

Il trailer: http://www.youtube.com/watch?v=FQtwEU3gNNY

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