Svezia/Danimarca 2013. Di Antonio Tublén.
Robert vive
da solo, perché ha perso moglie e figlio in un incidente non chiaro.
Conduce a casa esperimenti sulle frequenze audio, finché giunge a un
risultato che si guarda bene dal condividere con gli altri “hobbisti”
coi quali è in contatto: una frequenza che ipnotizza gli esseri
umani e permette di comandarli. Armato di cuffie e comandi manuali,
sceglie come cavie i due vicini di casa, una coppia: approfitta
sessualmente di lei, ricrea una famiglia intorno a sé, li usa come
servitori. Rischia di farsi scoprire e deve cambiare i suoi piani più
volte, ma riesce a mantenere il controllo della situazione e poi mirare più in alto.
È
un soggetto interessante, che poteva essere trattato in modi
differenti. Tublén, che scrive, monta e dirige questo film proposto
in “After Hours”, sceglie un approccio raffreddato, anche
fotograficamente, relativamente minimale nella sua ambientazione fra
quattro mura, fuori dalle quali gli sconfinamenti sono limitati
all'audio. Con qualche scelta di inquadratura originale (tagliate
sopra o sotto) e soprattutto con un umorismo controllato, che sgancia
di tot in tot, nonostante il trattamento che il protagonista riserva
alla coppia sia crudele. Nell'ultima parte il film diventa un po' un
apologo, una riflessione sul potere assoluto portato fino ai limiti
estremi - cosa si farebbe, se si fosse Dio? - e rivela qualche
ambizione pervasiva nei confronti dello spettatore (vedi il
finalissimo).
Non è un
film che gira perfettamente fino alla fine: inevitabilmente, tra un
comando e l'altro, rischia la ripetitività e si poteva togliere
qualcosa, almeno qualche intervento della moglie defunta, che tanto è
una funzione - fa da allarme per la coscienza di Robert, rappresenta
il suo passato prossimo non realmente elaborato - e non dice niente
di così importante. Un dubbio secondario, comunque, rimane: perché
caratterizzare il protagonista come un uomo che si nutre praticamente
solo di uova?
A.V.
Il trailer: http://www.youtube.com/watch?v=dWAB-oZRJK8
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